Progetto

Equilibri instabili è un progetto di arte teatrale nato nei corsi di teatro curricolare tenuti nelle scuole medie di Milano da Luca Malinverni.

Con il tempo molti ragazzi ormai passati ai licei e alle scuole superiori hanno manifestato una forte urgenza di continuità verso il linguaggio teatrale esprimendo la loro intenzione di raccontare il loro tempo tramite il teatro.

La vera sfida è stata uscire dalla logica dei corsi intesi come meccanica annuale per divenire un progetto permanente in cui i ragazzi vivano il tempo teatrale come lo si vive in teatro.

 

E’ nata così la giovane compagnia “Equilibri Instabili”.

“Equilibri Instabili” è un cantiere aperto, un tempo di studio in cui si lavora sulle energie adolescenziali, sulla drammaturgia collettiva, sulla scrittura scenica e sulla recitazione.

Sette ragazzi di età variabile tra i 16 ed i 19 anni che amano mettersi in gioco ci donano una loro visione teatrale del tempo che vivono, portata in scena con un linguaggio fresco, il loro, in cui provano a raccontarci i loro sogni e le loro paure


Conduttore della compagnia e regista

Luca Malinverni 


Compagnia

-Khadija Belabed: anni 17 

-Paolo Schifilliti: anni 18 

-Ludovica Guerrini: anni 16 

-Sabrina Dondè: anni 19 

-Elisa Ongari: anni 19 

-Niccolò Fasano: anni 18 

 

 

Waiting For The Sun

(Il racconto dell'attesa)

 “Un anno fa avevamo una vita, una scuola, un mondo di passioni da conquistare, uno spettacolo da fare e mille strade da percorrere. Poi il tempo si è cristallizzato e noi siamo qui, da quel giorno, in attesa di raccontare...”

Sette ragazzi tra i 16 ed i 19 anni attendono dietro il sipario da più di un anno.

Si dice che i teatri abbiano riaperto ma dopo tutta questa attesa non sono più così sicuri di poter andare in scena. In questi due anni molti hanno finito la scuola e si preparano all’università, alle accademie di arte drammatica, di cinema, al lavoro.

Tra loro nasce una lunga riflessione sul tempo, sul senso di attesa e di incertezza che disvelerà i loro sogni, i loro incubi, le loro tensioni e la loro necessità di sopravvivere in un mondo diverso da quello che avevano iniziato ad esplorare.

E’ una storia che nasce dal disagio giovanile della pandemia senza parlare di pandemia.

E’ una storia che nasce dalle loro necessità di esprimersi quando nessuno si era preoccupato di ascoltare quel che avevano da dire. Con un linguaggio intimo, giovane e profondo esploreranno un mondo sospeso tra il tempo che scorre ed il loro corpo che cresce, creando uno spazio di conflitto nuovo tra l’attesa della scena e l’attesa del futuro.

E’ uno sguardo sul mondo visto dagli adolescenti ma è consigliato (su richiesta degli adolescenti stessi) anche ad un pubblico adulto.

 

Il Lavoro

Con i ragazzi abbiamo costruito un lavoro sulla drammaturgia collettiva. Con i teatri e gli spazi chiusi, costretti a sopravvivere con lo streaming abbiamo improvvisato un gioco molto semplice. Il martedì di ogni settimana uno di loro aveva il compito di proporre un tema su cui i compagni erano chiamati a scrivere un piccolo monologo, una poesia, un dialogo, una canzone.

Ogni sessione di streaming veniva aperta dal conduttore con un testo teatrale noto o un copione cinematografico introduttivo alla carrellata di interventi dei ragazzi.

Osservati dentro uno schermo mentre portavano in scena i loro testi nel tinello o nella cucina di casa i ragazzi hanno dato vita ad un copione originale che narrava perfettamente il loro enorme senso di attesa del ritorno alla vita, la loro voglia di riprendersi il mondo.

 

Con le riaperture si è poi lavorato nei parchi e negli spazi aperti sugli esercizi di gruppo e sulla recitazione in modo tale da non perdere la verità fresca e giovanile uscita da quei testi originali. Il copione è stato un lungo divenire fatto di scene brevi e veloci come nelle sit-com o nelle serie tv che si diffondono tra i giovani cercando però di riportare la parola al centro del pensiero critico e riproporre il gesto collettivo come strumento dell’agire ma soprattutto utilizzando la poesia come strumento di rottura.

Con due residenze teatrali abbiamo poi definito e confezionato il lavoro. Quello che abbiamo rappresentato è nel bene e nel male il frutto della loro urgenza.

 

 

 

Scheda Tecnica

 

 Spazio Scenico: adattabile a qualsiasi situazione con una certa protezione degli artisti

Materiale: Luci minime (comunicare la dotazione, la compagnia ha una sua dotazione adattabile) mixer per amplificazione di musiche diffuse da un Pc. Oggetti scenici a cura della compagnia.

Permessi: essendo alcuni ragazzi minorenni la compagnia si occuperà dei permessi ma è necessario sapere anticipatamente se esistono richieste speciali da parte del luogo, associazione o festival ospitante.

Destinazione: Teatri, circoli culturali, Festival teatrali adolescenti, Biblioteche, Scuole medie secondarie e licei linguistici interessati.

Contatti : Luca Malinverni329/2474538;mail artimbau.produzioni@gmail.com